Il Gran priorato di Sicilia

Santi Lazzaro e Maria di Betania 29 luglio

Originario della Giudea, Lazzaro era fratello di Marta e Maria. Nella loro casa, nei pressi di Gerusalemme, Gesù trascorse brevi pause di riposo. In ricordo del miracolo della risurrezione di Lazzaro, i cristiani di Gerusalemme, già a partire dal IV secolo, si recavano in processione a Betania, alla vigilia delle Palme. Qui il diacono leggeva il Vangelo di Giovanni, ricco di notizie sul famoso miracolo, uno dei momenti salienti del IV Vangelo.
Etimologia: Lazzaro = Dio è il mio soccorso, dall'ebraico
Martirologio Romano: Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.

Lazzaro di Betania, in Giudea, fratello di Marta e Maria, deve all'amicizia di Gesù non solo la strepitosa risurrezione dalla tomba, ma anche il culto con cui la Chiesa lo ha onorato nel corso dei secoli. Nella sua casa ospitale, a tre miglia da Gerusalemme, Gesù trascorreva brevi pause di riposo confortato dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria e dalla sincera e fidata amicizia del padrone di casa. In ricordo di questa predilezione del Redentore, ogni anno (se ne ha notizia già nel IV secolo) i cristiani di Gerusalemme alla vigilia delle Palme si recavano in processione a Betania e sulla tomba di Lazzaro il diacono proclamava il Vangelo di Giovanni che narra con molti particolari la risurrezione di Lazzaro. Giovanni infatti è il solo evangelista che riferisce il miracolo. La narrazione, con l'insolita abbondanza di particolari, costituisce uno dei punti salienti del quarto Vangelo, poiché la risurrezione di Lazzaro assume, al di là del fatto storico, il valore di simbolo e di profezia, come prefigurazione della risurrezione di Cristo. La casa di Betania e la tomba furono meta di pellegrinaggi già nella prima epoca del cristianesimo, come riferisce lo stesso S. Girolamo. Più tardi, i pellegrini medievali ci informano che accanto alla tomba di Lazzaro era sorto un monastero beneficato da Carlo Magno. Ma Lazzaro ebbe pure il privilegio di due tombe essendo morto due volte. La prima tomba, da cui fu tratto e risuscitato dall'amore di Cristo ("Vedi quanto l'amava" esclamarono i Giudei scorgendo sul volto di Gesù una lacrima di commozione) restò vuota, giacchè un'antica tradizione orientale considera Lazzaro vescovo e martire a Cipro. La notizia, del VI secolo, prese consistenza nel 900 quando l'imperatore Leone VI il Filosofo fece trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli, insieme con quelle della sorella Maria Maddalena, rinvenute a La B. Vergine e S. Lazzaro, sullo stendardo di un lebbrosario fiammingo (sec. XVI) Efeso. Antichi affreschi rinvenuti nell'isola sembrano confermare la presenza di Lazzaro a Cipro. Del tutto leggendario è invece il racconto secondo il quale Lazzaro e le due sorelle sarebbero stati gettati su una barca senza remi e senza timone e lasciati in balia delle onde, che avrebbero sospinto l'imbarcazione sulle coste della Provenza. Eletto vescovo di Marsiglia, Lazzaro avrebbe colto la palma del martirio all'epoca dell'imperatore Nerone. I "lazzaretti", gli ospizi per i poveri reietti, gli ospedali, sorsero molto spesso all'insegna della protezione di S. Lazzaro, confondendo il Lazzaro della parabola del ricco Epulone, col fratello di Marta e Maria, "colui che Gesù risuscitò".

La Reserruzzione di San Lazzaro

Il racconto evangelico

Lazzaro e le sue sorelle, Marta e Maria, erano amici fraterni di Gesù di Nazareth. Vivevano a Betania, a circa tre miglia da Gerusalemme, e Gesù era spesso loro ospite. L’affetto che Gesù nutriva per l’amico è testimoniato dalle parole che Marta e Maria mandano a dirgli chiamandolo al capezzale del fratello, riportate nel Vangelo di Giovanni: “Signore, ecco, colui che tu ami è malato”. E poi ancora, all’arrivo di Gesù, apparentemente giunto troppo tardi per salvarlo, “Se tu fossi stato qui,” dice Marta, “mio fratello non sarebbe morto”. Ma anche i testimoni dell’episodio, notando il turbamento di Gesù e le sue lacrime davanti al sepolcro chiuso dell’amico, mormorano tra loro “Vedi quanto lo amava” (cf. Gv 11,3.21.36). I riferimenti all’affetto di Gesù per Lazzaro hanno fatto ritenere ad alcuni plausibile l’identificazione del “discepolo che Gesù amava”, invece che con San Giovanni Evangelista (come abitualmente accettato), con l’amico Lazzaro. L’episodio della resurrezione di Lazzaro, che è narrato solo nel Vangelo di Giovanni, ha naturalmente un valore profetico e simbolico, perché preannuncia la Resurrezione di Cristo. La casa di Betania e il sepolcro vuoto di Lazzaro divennero presto, sin dai primi tempi del cristianesimo, meta di pellegrinaggi alla vigilia della domenica delle Palme, come attesta San Girolamo, e in epoca medievale accanto alla tomba di Lazzaro sarebbe stato fondato un monastero che poteva contare sulla protezione dello stesso Carlo Magno.

La Tradizione

Il racconto di Giovanni prosegue raccontando che Lazzaro, dopo la Morte e Resurrezione di Gesù, si sarebbe trasferito a Cipro e ne sarebbe stato vescovo per trent’anni. Questa tradizione è suffragata dal ritrovamento a Kition, l’odierna Larnaca, nell’anno 890, di una lapide su cui erano incise queste parole: “Lazzaro, l’amico di Cristo”. Le reliquie furono in seguito trasferite a Costantinopoli per ordine dell’imperatore Leone VI il filosofo, e infine in Francia ad opera dei Crociati. Tuttavia il trasferimento delle reliquie potrebbe essere stato solo parziale, perché nel 1972 venne rinvenuta a Larnaca un’arca di marmo contenente reliquie che si attribuiscono allo stesso Lazzaro. Un’altra versione della storia vuole invece che Lazzaro, Marta, Maria e un certo Massimo venissero imbarcati su una barca senza remi, né vele, né timone e che questa barca avesse raggiunto le coste della Francia meridionale. Questa versione entra a far parte anche della “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine che racconta che Lazzaro e le sue sorelle sarebbero andati a predicare in Francia, dove Lazzaro sarebbe divenuto il primo vescovo di Marsiglia. Qui sarebbe stato martirizzato sotto la persecuzione dell’imperatore Nerone.

Il Gran Maestro dell'Ordine Sovrano di Malta e il Gran Cancelliere del Gran Priorato di Sicilia

ORDINE DI SAN LAZZARO

Una leggenda ricorda che, a partire dai giorni successivi alla crocifissione di Cristo, alcuni uomini iniziarono a curare e ad assistere i feriti e i malati. In memoria del miracolo della risurrezione di S. Lazzaro, descritto nel Nuovo Testamento, costoro si diedero il nome di Lazzariti. Intorno all'anno 370, durante la diffusione del Cristianesimo, alcuni monaci armeni legati alla regola di S. Basilio s'imbatterono in questo ospedale durante uno dei numerosi viaggi di proselitismo nell'Impero Romano e parteciparono attivamente alla sua gestione e al suo mantenimento. Situato al di fuori delle mura di Gerusalemme, l'ospedale dei fratelli lazzariti attirava una quantità enorme di pellegrini. Felici dopo un viaggio avventuroso, spesso i pellegrini raggiungevano la città con le loro ultime forze ed erano talmente deboli da cadere vittime della lebbra, malattia che a quel tempo era molto diffusa. Esclusi dalla comunità cittadina, trovavano un rifugio nell'ospedale. Grazie alle cure, alcuni potevano rimettersi in viaggio per tornare in Europa, mentre altri, debilitati dalla malattia, restavano in Terra Santa, dove trovavano una nuova occupazione come lazzariti al servizio dell'ospedale o nell'annesso ospizio. A questo punto di vista, l'Ordine di San Lazzaro è il più antico ordine ospedaliero ed è anche quello che ha mantenuto più a lungo il suo carattere esclusivamente caritativo. Prima dell'anno 1099, nella Città Santa di Gerusalemme c'erano tre importanti centri ospedalieri: l'ospizio dell'Ordine diSan Lazzaro, l'ospedale di Santa Maria Latina (IV sec.) e l'ospedale di San Giovanni (IX sec.). Queste tre strutture costituivano quello che era chiamato l'Ospedale di Gerusalemme. Le attività originarie dell'ordine erano di tipo ospedaliero. Le funzioni militari nacquero all'incirca dal 1120, quando gli ordini cavallereschi religiosi cominciarono ad inviare i loro confratelli affetti dalla lebbra al servizio dei frati di San Lazzaro. I cavalieri malati provenienti da questi ordini, Templari, Gerosolimitani e l'Ordine Teutonico, costituirono nell'Ordine di San Lazzaro formazioni militari celebri per il loro eroismo, che per circa due secoli si contraddistinsero in molte battaglie nel corso delle Crociate. Nel 1291, dopo la caduta di Akkon, considerata il punto di svolta delle Crociate nel Vicino Oriente, l'Ordine di San Lazzaro intraprese la lunga strada del ritorno verso l'Europa, da dove proveniva gran parte dei suoi cavalieri. A Seedorf (Uri) si trova il convento dei Lazzariti, che custodisce le più antiche regole dell'Ordine conservate sotto forma di libro. L'Ordine si rifugiò anche in Francia, dove a Bogny fu costruito un nuovo centro sotto il protettorato ereditario del re Filippo IV. Nel Trecento e nel Quattrocento, accanto al servizio rivolto ai malati di lebbra, l'ordine continuò a sviluppare anche le attività militari. Durante la Guerra dei Cent'anni, i Lazzariti combatterono per il re di Francia. I Lazzariti inglesi invece combattevano lealmente per l'Inghilterra, dalla parte del loro sovrano. L'etica dei cavalieri di San Lazzaro è caratterizzata dal concetto di onore personale anche se ogni secolo è stato contraddistinto da requisiti e tendenze del tutto particolari. Con il ritorno dei crociati e dell'Ordine del Lazzariti dall'Oriente, l'idea degli ospedali giunse in Europa, dove furono costruiti lazzaretti per malati e feriti, nonché ospizi e asili per i viaggiatori. La funzione primaria dell'Ordine era la cura e l'assistenza dei lebbrosi. La croce verde, che nei secoli è stata simbolo di vita e speranza, si è diffusa in quasi tutti i Paesi del mondo e permane nelle farmacie.
Il motto dell'Ordine è: ATAVIS ET ARMIS "Per gli avi e con le armi"
Fin dal Medioevo, l'Ordine di San Lazzaro ha avuto una grande quantità di commende, chiese ed ospedali sparsi in tutto il mondo. Queste commende erano generalmente composte da una casa signorile per i cavalieri, da una cappella e da un lebbrosario o un ospedale. La sede più importante in Svizzera era la Commenda di Seedorf (Cantone di Uri) che era la Sede centrale dell'Ordine per la Svizzera. La fondazione del convento risale al 1185. La leggenda afferma l'esistenza di un legame tra il convento e il re lebbroso Baldovino IV di Gerusalemme. Altre commende si trovavano a Gfenn, a Dübendorf (Cantone di Zurigo), nella Chiesa di Meiringen (fondata nel 1313) e nella Casa signorile di Sonnenbusch. Alla base di questo impegno c'è la tolleranza nei confronti di tutte le religioni, la comprensione delle differenze ecclesiastiche tra le varie confessioni cristiane ed il desiderio personale di capire gli elementi che legano le grandi religioni del mondo.Il capo spirituale dell'Ordine è Sua Santità il Patriarca della Chiesa Greca Melchita, Gregorio III Laham. Un grosso centro nella attività dei lazzariti in Italia è a Bologna, a Savena, in una struttura di aspetto moderno, ormai unito alla periferia est della città. Deve il suo nome al lebbrosario dei Cavalieri di San Lazzaro, già noto nel secolo XII, e unito nel 1600 all'ospedale degli Esposti. Il Municipio appartiene all'originario complesso della chiesa-ospedale di cui restano il campanile (sec. XV) e il lungo portico (sec. XVII).